Brano: [...]prolungò per oltre un'ora, caddero 5 garibaldini, mentre altri 11 furono catturati e immediatamente fucilati sulla piazza del paese.

Intanto altri 17 combattenti della Brigata Autonoma « Bra », imbattutisi a loro volta in un reparto repubblichino e avutane la proposta di resa con l’assicurazione che sarebbe stata loro risparmiata la vita, caddero nell’inganno: appena consegnate le armi, furono tutti fucilati a Borgata Cerequio, a eccezione di Pietro Clema, da Cherasco, che riuscì fortunosamente a salvarsi.

Il racconto del superstite Salvatosi dall’eccidio perché coperto dai corpi dei compagni, Clema potè poi raccontare la sua avventura. Egli scrisse, tra l’altro: « Fummo portati sulla terrazza an

tistante il civile della cascina e, sotto la minaccia dei mitra, ci fecero addossare alla facciata, con la fronte al muro e le braccia in alto. I militi si avvicinarono a noi, ci tolsero i portafogli e gli orologi. Nel seguire con lo sguardo le mani di quello che aveva preso il mio, vidi che erano le 13 e mezzo.

In quel mentre mi venne fatto [...]

[...]interruppe gridando: ” Noi non siamo dei comunisti, siamo dei badogliani Questa precisazione fu come l’ordine di fuoco. Il tenente si chinò sulla mitragliatrice, premette il grilletto e ci falciò.

Non so quanto tempo rimasi senza coscienza, ma non molto, certamente, lo giacevo sul terreno, sopra di me avevo due dei miei compagni morti. Appena credetti che nessuno più mi vedesse, strisciai fuori sotto i morti, mi alzai appoggiandomi al muro ». Pietro Clema prosegue raccontando come riuscì a salvarsi e a ricongiungersi, nella giornata stessa, con la sua formazione.

Nel giorno della Liberazione, il tenente Pei, responsabile di quel massacro, fu catturato dai partigiani. Egli si difese affermando che « aveva compiuto un atto di rappresaglia impostogli dalle circostanze eccezionali di guerra >. La pubblica accusa gli contestò invece la sua azione criminosa, aggravata dal fatto di « aver tratto in inganno le sue vittime con un impegno che doveva essere mantenuto e che il suo operato non trovava alcuna giustificazione nel diritto di repressione pe[...]